sabato 28 dicembre 2013

Luce

Figlioli miei, questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che noi vi annunciamo: 
Dio è luce e in lui non c'è tenebra alcuna.

Se diciamo di essere in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, siamo bugiardi e non mettiamo in pratica la verità. Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, il Figlio suo, ci purifica da ogni peccato.
Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto tanto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. Se diciamo di non avere peccato, facciamo di lui un bugiardo e la sua parola non è in noi.
Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un Paràclito presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto. È lui la vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo.
1Gv 1,5 - 2,2

venerdì 27 dicembre 2013

libertà

Lasciare andare ciò che si è amato è essere completamente liberi.

nati tante volte

Natale è passato da un paio di giorni, ma invece continua, perché siamo entrati proprio nel Tempo di Natale.
E mai come quest'anno si è rivelato ai miei occhi come l'anno della Luce che vince le tenebre... nonostante tutto... perché bisogna percorrere tutto l'inverno per arrivare a godere della primavera, bisogna percorrere tutta la notte per arrivare all'alba, bisogna attendere nove mesi per nascere.


E non si finisce mai di nascere, non si finisce mai di essere partoriti. L'importante è camminare.
Auguri di buon tempo di Natale a tutti!

domenica 8 dicembre 2013

FILASTROCCA DELLA MERAVIGLIA


La meraviglia è un dono rotondo 
Che va e ritorna fra gli occhi ed il mondo 
Gli occhi la spargono su fiori e prati 
E poi li guardano meravigliati 
Gli occhi la spalmano sopra le cose 
E poi le trovano meravigliose 
La meraviglia sta in quello che guardi? 
Oppure sta nei tuoi sguardi? 
Sta nelle cose che vedi e che tocchi? 
O nelle mani e negli occhi? 
La meraviglia è vicino e lontano 
è a metà strada fra il fiore e la mano 
è nella prosa, è nella rima 
è nella rosa che viene prima 
è nel silenzio che viene dopo 
Nelle parole che non hanno scopo 
Nella dolcezza dopo aver pianto 
Nel fiato preso prima di un canto 
Nel passo indietro prima del salto 
Nell'uomo basso che guarda in alto 
Nell'uomo alto che guarda altrove 
Negli orizzonti del non si sa dove 
Nel crac aprendo un guscio di noce 
Nel buio vivido dopo la luce 
è la vigilia di tutte le cose 
è la vendemmia di tutte le rose 
è questo mondo quando ci assomiglia 
La meraviglia 
Il Magopovero ne ha in abbondanza 
La dona tutta e non resta mai senza 
Perché conosce un antico mistero 
Semplice e vero 
Quando i bambini sono noiosi 
Sono annoiati 
Quando gli artisti son meravigliosi 
Son meravigliati 

Bruno Tognolini, da RIME RAMINGHE, Salani 2013
(trovata qui)

concepire ciò per cui siamo stati concepiti

Buona festa dell'Immacolata!

Auguri a tutti! Inizia oggi il periodo delle feste (veramente già il 6 dicembre con San Nicola...) e oggi è il giorno giusto per postare questo lavoro che ho fatto nello scorso agosto.
Si intitola "Fiat - Factum est" ed è in effetti un dialogo. Il testo si trova qui, nel vangelo di Luca (Lc 1, 26-38):


Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei.



Molti (per ignoranza o per noncuranza) pensano che l'Immacolata concezione sia legata al "non conosco uomo" di Maria: quello semmai sarebbe il concepimento di Gesù, ma non è questo il senso della festa.

Quell'immacolata si riferisce al fatto che quella bambina fosse stata fin dal suo concepimento (avvenuto come quello di tutti gli esseri umani, per un atto d'amore di una coppia) per generare il suo Creatore come figlio. 
Lei, che al momento del  era "non madre", quindi definita per il suo non essere una donna compiuta secondo la mentalità degli uomini, diventerà, scegliendolo, "la" madre.


Gabriele le annuncia quello che è il senso della sua vita.
Maria non capisce e vuole capire: "Ma che cosa stai dicendo? È impossibile! È umanamente impossibile!"
Gabriele, paziente, le spiega che nulla è impossibile a Dio.


Lei lo sa, perché con quel Dio ci parla fin da quando era nel grembo della sua mamma.


Sa che nulla per Dio è impossibile. E soprattutto sa che Dio la ama e sa quel che fa.
E allora risponde.


Risponde come fanno le persone innamorate al culmine del loro amore:
"Fammi quello che vuoi"
perché quello che tu vuoi per me non può che essere 
il Bene
l'Amore
la Bellezza
la Grazia
la Gioia
la Vita


Se avesse parlato in latino, avrebbe detto "Fiat" - "Fa pure, accomodati".
E in quella nuova casa, che Dio conosceva bene,
che amava da prima che il mondo fosse, si accomodò.


E insieme fecero la Meraviglia delle Meraviglie.



Questo è proprio quello che Dio vuole fare con noi. Con me e con te.
Tu sei stato concepito per concepire, per dare vita a una Meraviglia.
Io sono stata concepita per concepire, per dare vita a una Meraviglia.
Noi siamo stati concepiti per concepire, per dare vita a una Meraviglia.

Fiat - Factum est di Adele Cammarata - copyright 2013

Che possiamo scoprire quale sia la Meraviglia per concepire la quale siamo stati concepiti.

Buona festa dell'Immacolata!

E su Cantalavita di domani troverai questo post :)

sabato 7 dicembre 2013

"permetti alla tua luce di splendere"


La nostra paura più profonda non è di essere inadeguati: 
la nostra paura più profonda è di essere potenti oltre misura. 
È la nostra luce, non il nostro buio che ci fa paura. 
Noi ci chiediamo: "Chi sono io 
per essere così brillante, così grandioso? 
Pieno di talenti, favoloso?" 
In realtà chi sei tu per non esserlo? 
Tu sei un figlio di Dio. 
Se tu voli basso, non puoi servire bene il mondo. 
Non si illumina nulla in questo mondo se tu ti ritiri 
perché gli altri intorno a te si sentano sicuri. 
Noi siamo nati per testimoniare 
la gloria di Dio dentro di noi. 
Non soltanto in qualcuno, ma in ognuno di noi. 
Nel momento in cui noi permettiamo alla nostra luce di splendere, 
noi inconsciamente diamo agli altri il permesso di fare lo stesso. 
Nel momento in cui noi siamo liberi dalla nostra paura, 
la nostra presenza stessa, automaticamente, libera gli altri.


Nelson Mandela (1918-2013)

giovedì 5 dicembre 2013

salvataggi

"Ai nostri giorni, purtroppo, assistiamo a un divorzio tra bellezza e fede che speriamo di poter ricomporre. [...]
È dunque necessario ritornare al dialogo tra arte e fede, sorelle tra loro, per ritrovare un'autentica bellezza. Lasciamo la parola conclusiva ad alcuni grandi personaggi. Partiamo da Hermann Hesse (1877-1962). Egli è perentorio nella sua opera Klein e Wagner quando afferma che "arte significa: dentro ogni cosa mostrare Dio", anche senza esplicitarne il Nome, ma mostrandone la trascendenza.
La seconda voce è quella di Henry Miller (1891-1980), scrittore americano duro e ostile nei confronti del cristianesimo. Egli, in un suo saggio, affermava che, come la religione, "l'arte non insegna niente, tranne il senso della vita". Infatti, l'arte appare inutile, da un punto di vista pratico, come lo è la poesia. Eppure non si può farne a meno, come dell'amore. L'amore ci fa apparire stupidi agli occhi degli altri, dissipatori di sentimenti e di denaro. Ma si può vivere senza amore? Può anche capitare, ma in tal caso è una vita infelice. Lo stesso accade senza la bellezza.
Chiudiamo riprendendo la testimonianza di Dostoevskij che ci dice una grande verità, a proposito dei due volti della bellezza: gioia e angoscia. La bellezza affascina il cuore, ma anche lo trafigge, in un abbraccio suadente e mortale dove gli opposti si toccano: "là vivono, tutte insieme, le contraddizioni", là si muovono le tenebre, là risplende la luce. E questa unità degli estremi è la sintesi stessa della bellezza e della sua forza salvatrice."

Gianfranco Ravasi, La bellezza salverà il mondo, Marcianum Press, Venezia, 2013

Wonder - come un prodigio


Quest'estate ho incontrato un libro meraviglioso.
No, prodigioso.
Il suo titolo è infatti Wonder, che si può tradurre con "meraviglia", "cosa mirabile", "prodigio".
Il riferimento è a "Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio" (Sal 138, 14) e di indizi se ne trovano tanti. 
Auggie, il protagonista del libro, è un normalissimo ragazzo di undici anni, non fosse che per una malattia difficile persino da pronunciare, la sua faccia abbia qualche problema.
Ma se vi aspettate una storia strappalacrime o piena di rabbia, avete sbagliato libro. Il primo anno di scuola media di Auggie viene raccontato da lui stesso, dai suoi amici e dai suoi familiari in una maniera così leggera e umana che chiunque di noi si può identificare in tutti loro. 
Da sempre sono convinta che a questo servono i libri: farci incontrare l'altro, dandoci la possibilità di vivere la vita nei suoi panni, anzi nei suoi mocassini, come dicono i nativi americani.

Wonder però non solo è un libro meraviglioso da leggere: è un progetto grafico e multimediale davvero fantastico. A partire dalla copertina (morbida al tatto e molto particolare nella grafica) continuando con la playing list e il sito (qui il blog). 
Tra le canzoni più belle, quella di Natalie Merchant che ha lo stesso titolo del libro:



Insomma, mi sembra che R.J.Palacio faccia parte a pieno titolo dei partigiani della bellezza e quindi la arruoliamo qui!